“L’Esame” di Andrea Jeva Liberamente tratto dal racconto “The Test” di Richard Matheson Personaggi: - GIAMPIERO ALUNNI – sugli ottantanni. - FRANCESCO – suo figlio, sui quarantanni. - CATERINA – moglie di Francesco, sui quarantanni, è incinta. - GIANNI – figlio di Francesco e Caterina (non si vedrà mai in scena). - PIERO – figlio di Francesco e Caterina (non si vedrà mai in sce- na). I diritti d'autore di "L’Esame" sono protetti e tutelati dalla Soc. S.I.A.E. (Societa' Italiana degli Autori ed Editori). Le rappresentazioni e pubblicazioni sono soggette a royalty. Ogni richiesta relativa ai diritti d'autore, dovra' essere indirizzata a: S.I.A.E. / Sezione D.O.R. / Viale della Letteratura, 30 / 00144 Roma - Italy - L'autore richiede di essere informato per ogni produzione del presente lavoro - L'autore puo' essere contattato con e-mail (infogatto@andrea-jeva.it N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) - sito Web: http://www.andrea-jeva.it oppure indirizzare per posta ordinaria ad Andrea Quacquarelli, Via Pinturicchio 1, 06122 Peru- gia, Italy – Telefono +39/075/5732798 (Uno spazio senza contorni. Al salire della luce sul palcoscenico, vediamo stilizzate e in primo piano dal proscenio, una zona “stan- za da pranzo” con un tavolo e a lato una “zona salotto” con un di- vano. In secondo piano, dietro le due “zone” precedenti, vediamo sempre stilizzate una “zona notte” con un letto matrimoniale e a lato un letto singolo con una sedia che rappresenta la stanza di GIAMPIERO. L’ingresso all’appartamento è a sinistra rispetto al pubblico. Al tavolo sono seduti, uno di fronte all’altro, FRANCE- SCO con un questionario tra le mani e Giampiero con le mani in- trecciate e appoggiate sul tavolo che guarda fisso le labbra di FRANCESCO, come se potesse capire meglio quello che pronuncia. Sul divano è seduta CATERINA, sta cucendo, ha il viso senza espressio- ne con lo sguardo fisso sul rapido, ritmico su e giù dell’ago (o altra attività casalinga tipo stirare i panni). CATERINA ha accan- to a se una radio accesa) FRANCESCO – Va bene, comincia. (Pausa. GIAMPIERO guarda fisso le labbra di FRANCESCO) FRANCESCO – …Papà, è il quarto esame che fai, sai come funziona no? Devi ripetere le sequenze dei numeri. GIAMPIERO – (mormorando) Sequenze dei numeri… (Breve pausa) Se- quenza di… Sequenze di numeri… Ecco, sì… (Riguarda fisso le lab- bra di Francesco). (Pausa) GIAMPIERO – (impaziente) Allora? FRANCESCO – (leggermente scoraggiato) Papà… Te l’ho già data la prima sequenza. GIAMPIERO – (impacciato) Sì, giusto… (A fatica, cercando bene le parole) Vuoi essere così gentile… Mi fai il favore di… FRANCESCO - (sospira ancora più scoraggiato) Otto-cinque-undici- sei. GIAMPIERO – Sì… (Sforzandosi di pensare per bene) Otto… Cinque… (Con un senso di liberazione) undicisei! (Guarda FRANCESCO con fierezza mormorando) Bene… Molto bene… Non mi fanno fesso doma- ni. Sono più in gamba io della loro legge assassina. (Intreccia di nuovo le mani in un nodo strettissimo). FRANCESCO – (mormora quasi sottovoce un’altra sequenza) Nove-due- sedici-sette-tre. GIAMPIERO – Come? Come? (Seccato) Parla più forte. Devi parlare più forte. FRANCESCO – (ad alta voce) Ti ho dato un’altra sequenza. GIAMPIERO – (schiarendosi la voce con sforzo) Forte ma lentamente Francesco, Non ho capito bene, non tutto. Come fanno a pretende- re che uno si ficchi in testa una sfilza di numeri così senza senso… E poi così lunga? FRANCESCO – Ecco, te la leggo di nuovo. Nove-due-sedici-sette-tre. GIAMPIERO – (interrompendolo nervoso) Come, come? …Lentamente! FRANCESCO – (seccato) Papà, l’esaminatore leggerà le domande più in fretta di me. Devi… GIAMPIERO – (interrompendolo irritato) Lo so. Lo so benissimo. Ti faccio presente… Comunque, che questo è… Questo non è l’esame. Sto studiando… Per prepararmi all’esame. E’ inutile ripassare così tutto di fretta. Inutile. Devo capire bene questo… Questo… Questo esame. No? FRANCESCO – (scrollando la testa, rileggendo dal questionario len- tamente) Nove-due-sedici-sette-tre. GIAMPIERO – Nove-due-sei-sette… FRANCESCO – Sedici-sette papà. GIAMPIERO – E’ quello che ho detto io. FRANCESCO – Hai detto sei, papà. GIAMPIERO – Vuoi che non sappia quello che ho detto? FRANCESCO – (chiude per un attimo gli occhi) Va bene, papà. (Giampiero riguarda fisso le labbra di Francesco. Pausa) GIAMPIERO - (brusco) Allora, ti vuoi decidere a rileggerli, sì o no? FRANCESCO – (lento) Nove-due-sedici-sette-tre. Dai provaci un po’ da solo adesso (si alza guardando CATERINA che ricambia lo sguardo). GIAMPIERO – Aspetta, ripeti, lentamente! FRANCESCO – (molto seccato) Ho capito lentamente, ma… Dai… Nove- due-sedici-sette-tre. Allenati un po’ da solo papà su… (Si diri- ge verso CATERINA tenendo in mano il questionario). (mentre FRANCESCO raggiunge CATERINA nella zona salotto, GIAMPIERO prova da solo la sequenza dei numeri, stentatamente. FRANCESCO e CATERINA si scambiano uno sguardo intenso. Poi CATERINA riabbassa la testa riprendendo a cucire, con il viso immobile. FRANCESCO spegne la radio. Si sente GIAMPIERO che s’intoppa ad ogni numero) FRANCESCO – D’accordo Caterina, lo so che è vecchio e inutile. Do- vrei dirglielo in faccia? Vuoi che gli pianti questo coltello nella schiena? Tu e io sappiamo che non passerà l’esame. Lascia- mi almeno questa piccola ipocrisia. Domani la sentenza sarà pro- nunciata. Non farla pronunciare a me stasera. Non voglio essere io a spezzargli il cuore, capisci? CATERINA – (solleva gli occhi verso FRANCESCO. Guardandolo fisso) Senti… GIAMPIERO – (interrompendo CATERINA, col viso contratto) Così è giustissima Francesco, credo… FRANCESCO – (frettoloso a GIAMPIERO) Sì sì, era giusta. (A CATERI- NA) Vedi Caterina? Lo sto ingannando. Sono un traditore. GIAMPIERO – (ad alta voce) Dai Francesco, passiamo a qualche altra domanda. (FRANCESCO cerca qualcosa sul questionario) CATERINA – Cerca, cerca pure. Cosa potrebbe esserci di facile per lui, eh? Dimmelo, Eh? (FRANCESCO guarda con disprezzo CATERINA. CATERINA riaccende la radio e si rimette a cucire con il solito viso immobile) GIAMPIERO – Dai Francesco, vieni, sbrigati. Non dobbiamo perdere tempo. (FRANCESCO ritorna da GIAMPIERO) GIAMPIERO – (a FRANCESCO, sottovoce per non farsi sentire da CATE- RINA, stringendo il pugno) FRANCESCO, domani è in gioco la mia vita e tu te ne vai tranquillamente in salotto a chiacchierare con tua moglie? FRANCESCO – (con rimprovero) Papà! GIAMPIERO – (con voce stizzita) Dai sbrigati, no? FRANCESCO – (traccia un cerchietto su un foglio di carta. Poi prende la matita legata ad un pezzo di spago e la porge a GIAM- PIERO. Leggendo dal questionario) “Tenete sospesa la punta della matita sopra il cerchietto per tre minuti”. Pensi che sia diffi- cile? (GIAMPIERO si agita prendendo la matita. Si tocca nervosamente i bottoni della camicia) FRANCESCO – (inghiottendo nervosamente, prende un cronometro. Poi facendo segno con la testa a GIAMPIERO) Dai comincia! (Fa scat- tare il cronometro). (GIAMPIERO tremante e senza dire niente si china sul foglio cer- cando di tenere ferma la punta della matita dondolante sul cer- chio. Si appoggia con il gomito sul tavolo) FRANCESCO – (dolcemente) Papà, non ti lasceranno appoggiare il go- mito all’esame. (GIAMPIERO, rimanendo con il gomito appoggiato al tavolo, alza lo sguardo verso FRANCESCO. FRANCESCO ricambia lo sguardo senza dire niente. GIAMPIERO rivolge di nuovo lo sguardo alla matita conti- nuando l’esercizio con il gomito appoggiato) FRANCESCO – (scruta GIAMPIERO con attenzione, gli accarezza la te- sta, GIAMPIERO sembra non accorgersene. Ne osserva le rughe, i capelli bianchi, i capillari degli occhi. Mormora fra se, rivol- to a GIAMPIERO che sembra non sentirlo) Hai la pelle secca papà, è rugosa, giallastra tendente al marrone, è chiazzata dai di- sturbi del fegato. Hai ottant’anni papà. Come si sente un uomo quando ha ottant’anni, eh? (Poi, mentre GIAMPIERO continua con difficoltà l’esercizio, FRAN- CESCO guarda CATERINA che ricambia lo sguardo per qualche momento senza farsi il minimo segno. Poi gli occhi di CATERINA ritornano a posarsi sul cucito) GIAMPIERO – (impacciato, sforzandosi nell’esercizio, guardando la matita, con voce tesa) Sono tre minuti adesso, credo. FRANCESCO – (guardando il cronometro) Un minuto e mezzo, papà. (Mormorando fra se, rivolto a GIAMPIERO che sembra non sentirlo) Ma potrei ingannarti di nuovo se vuoi, papà: tradirti! GIAMPIERO – (disorientato, continuando l’esercizio mentre la mati- ta dondola vistosamente fuori dal cerchietto) Beh che guardi me, tieni gli occhi sull’orologio. Questo è un esame, se non lo sai, e non un… Un… Divertimento, chiaro? FRANCESCO – (fissa la punta dondolante della matita. Poi dice qualcosa verso Giampiero che sembra non sentirlo) E’ tutto per finta papà, niente ti salverà, nemmeno quest’ultimo ripasso. Al- meno non toccherà a me mettere il timbro nero “INADEGUATO” sul tuo esame e pronunciare la sentenza. (Giampiero non riesce a fermare la punta della matita che ondeggia sempre più vistosamente. Si aiuta con l’altra mano per tenere la punta ferma nel cerchietto) FRANCESCO – Non devi aiutarti con l’altra mano papà, ti bocceran- no. GIAMPIERO – (concentrato nell’esercizio, con furia improvvisa) Quel tuo orologio è lento! FRANCESCO – (guardando il cronometro) Due minuti e mezzo, adesso. (Pausa. Poi schiacciando il pulsante del cronometro) Tre minuti! GIAMPIERO – (sbattendo la matita sul tavolo) Là, fatto. Prova i- diota comunque. (Con voce cupa) Non dimostra niente. Non dimo- stra niente di niente. FRANCESCO – Vuoi che passiamo alle domande sui soldi, papà? GIAMPIERO – (cercando di sbirciare sul questionario) Sono quelle che vengono dopo? FRANCESCO – Che sbirci, tanto non riesci a leggere da laggiù. Hai bisogno degli occhiali papà, ma tu ti rifiuti di portarli… (Men- tendo) Sì, sono le domande che vengono dopo… No no, aspetta, ce n’è un’altra prima… (Fra se) Forse questa è più facile. (A Giam- piero) Ti chiederanno di dirgli che ora è. GIAMPIERO – Un’altra domanda idiota. Cosa credono? (Prende d’impeto il cronometro di FRANCESCO e lo guarda. Poi sprezzante) Le dieci e un quarto! FRANCESCO – (disarmato) Papà, sono le undici e un quarto. GIAMPIERO – (fissa FRANCESCO come se lo avesse schiaffeggiato. Ri- guarda il cronometro quasi tremante) Sono… FRANCESCO – (interrompendolo) Non ci provare papà, non sono le dieci e un quarto! (Arrabbiato) D’accordo? Sono le undici e un quarto! GIAMPIERO – (Secco) Beh, è quello che volevo dire. M’è scappato fuori sbagliato. E’ evidente che sono le undici e un quarto. Qualsiasi imbecille lo vede. Undici e quindici! (Guardando il cronometro) Quest’orologio non vale niente. Numeri appiccicati. Da buttare via (sbatte il cronometro sul tavolo, il vetro del quadrante si rompe). FRANCESCO – Papà, il vetro! (Imbronciato raccoglie i pezzi di ve- tro). GIAMPIERO - (Imbarazzato) Guarda che roba, un orologio che non… sta insieme… (Prende dalla tasca il suo orologio d’oro. Orgo- glioso) Eccolo un orologio. Mi spacca il minuto da… Sessantanni! Questo è un orologio! Non come il tuo. (Sfugge lo sguardo di FRANCESCO occupandosi del proprio orologio. Ne apre la cassa e dentro c’è una fotografia) …Maria, a trentanni. Capelli d’oro. Bellissima. Grazie a Dio lei questo almeno se l’è risparmiato! Non l’avrei mai detto. La morte improvvisa di tua madre a cin- quantasette anni è stata una fortuna… Ma allora non c’erano an- cora gli esami… (Chiude l’orologio e se lo rimette in tasca. Poi scontroso). Lascialo a me quel tuo orologio, stasera. Cercherò di farti mettere un …hum, vetro decente domani mattina. FRANCESCO – Non importa papà. E’ solo un vecchio orologio. GIAMPIERO – (Testardo) Ci tengo. Ci tengo. Lascialo a me, cercherò di farti mettere… Un… vetro decente. Voglio cercarne uno che non si rompa, che non si rompa… Capito? Ci penso io. FRANCESCO – Dai papà, rispondi a questa… (Leggendo sul questiona- rio) “Quante monete da 20 centesimi ci sono nel vostro biglietto da cinque euro?” …Oppure questa (leggendo) “Se prendo 36 cente- simi del vostro euro, quanti spiccioli vi restano?” Dai scrivi. (GIAMPIERO prende un foglio di carta e la matita) GIAMPIERO – La prima o la seconda? FRANCESCO – Tu falle tutt’e due. (FRANCESCO fa scattare il crono- metro e poi guarda la scena: suo padre è intento a fare l’esercizio. CATERINA cuce. La casa sembra dare un senso tran- quillo di calore, un senso tranquillo di silenzio). FRANCESCO – (GIAMPIERO sembra non sentirlo) Tutto è tranquillo. C’è anche calore in questa casa. Non c’è niente di strano, nien- te di straordinario. E’ questo che è orribile. La vita continua come il solito. Nessuno parla di morte. (Si alza e cammina negli spazi guardando fisso il suo cronometro. GIAMPIERO continua l’esercizio. CATERINA Cuce. A CATERINA: anche lei sembra non sentirlo) Sembra tutto normale. Il governo manda le lettere di convocazione e i vecchi si presentano ad affrontare l’esame. Chi non lo supera è pregato di passare al Centro governativo per l’iniezione. Tutto normale. La legge funziona perfettamente. Il tasso di mortalità si mantiene costante. Il problema della so- vrappopolazione è contenuto. Tutto ufficialmente, impersonalmen- te, senza un grido, senza commozione. (CATERINA alza lo sguardo verso FRANCESCO) FRANCESCO – (a CATERINA) Ma sono pur sempre delle persone care che vengono uccise! (Caterina esce di scena. Lui appoggia la mano sulla spalla di GIAMPIERO, riguarda fisso il cronometro). GIAMPIERO – (ad alta voce. Continuando con l’esercizio) E’ inutile star lì come un avvoltoio su quell’orologio, Francesco. Posso benissimo risolvere queste domande senza che tu… Stia a sbavare come un avvoltoio su quell’orologio. FRANCESCO – Papà, i giurati avranno l’orologio in mano come me. GIAMPIERO – (di scatto) I giurati sono i giurati. Tu non sei un giurato. FRANCESCO – Papà, cerco solo di aiutar… GIAMPIERO – (interrompendolo) Beh, aiutami allora, aiutami. (Rab- bioso, in modo spropositato) Non star lì a sbavare su quell’orologio. FRANCESCO – (facendosi prendere dalla rabbia) E’ il tuo esame, pa- pà, non il mio. Se… GIAMPIERO – (interrompendolo. Con un’esplosione, urlando) Il mio esame, sì, il mio esame! Ci avete pensato voi, vero? Ci avete pensato voi a fare in modo che… Che… (S’impappina). FRANCESCO – Non è il caso di urlare, papà. GIAMPIERO – Non sto urlando! CATERINA – (improvvisamente, dalla zona salotto) Papà, i bambini dormono! GIAMPIERO – (a CATERINA) Non me ne importa niente dei bambini… FRANCESCO – (arrabbiato gli dà una manata sulla spalla) Papà! La finisci! (GIAMPIERO tace di colpo appoggiandosi allo schienale della sedia. La matita gli sfugge di mano inavvertitamente e rotola sul tavolo. E’ scosso da brividi. Le mani tremano senza più controllo sulle ginocchia). FRANCESCO – (contenendo la rabbia) Vuoi che andiamo avanti, sì o no? GIAMPIERO – (mormorando fra se) Non chiedo molto. Non pretendo molto dalla vita. FRANCESCO – Papà, ho detto, andiamo avanti sì o no? (Va a consola- re CATERINA). GIAMPIERO – (irrigidendosi, a FRANCESCO) Se il signore ha tempo libero. (Con lentezza, con orgogliosa indignazione) Se il signo- re ha tempo libero per me (abbassa la testa sconsolato). FRANCESCO – (appoggia il cronometro sulla tavola, e rilegge dal questionario, saltando i fogli. Poi guardando negli occhi Giam- piero. GIAMPIERO ricambia lo sguardo) Domande psicologiche? No, meglio lasciar perdere. Come si possono chiedere al proprio pa- dre ottantenne le sue opinioni sul sesso? …A un padre rinsecchi- to, per il quale la parola più innocua è “oscena”? GIAMPIERO – (alzando la testa. Ad alta voce) Allora andiamo avan- ti? FRANCESCO - …Mi pare che non ci sia più niente. Sono quattro ore, ormai, che ripassiamo. GIAMPIERO – E tutti quei fogli che stai saltando? FRANCESCO – (guardando i fogli) Riguardano quasi tutti… L’esame fisico, papà. GIAMPIERO – Ecco proprio l’esame fisico… FRANCESCO – No, non insistere, papà… Non si può… Lui non può più… GIAMPIERO – Bell’amico. E’ proprio un bell’amico quello. Te lo raccomando. FRANCESCO - Papà, tu… E’ inutile parlarne ancora. GIAMPIERO – Perché? FRANCESCO – Lo sai benissimo! Il dottor Bracco non può rilasciarti il certificato medico per evitarti l’esame. GIAMPIERO – E le altre volte? FRANCESCO – (molto seccato) Le altre volte sì, questa volta no! GIAMPIERO – (pausa, poi come un bambino) Lo sai tu quanto è umi- liante per me spogliarmi davanti ai medici? Lo sai che mi tasta- no? Mi osservano? Mi fanno domande offensive? Lo sai che quando mi rivesto mi guardano dallo spioncino? …Che scrivono su di un grafico tutti i miei movimenti? Tutti i miei errori? Ogni mia esitazione? FRANCESCO – (sminuendo) Ma tu che ne sai? GIAMPIERO – Lo so! Mi guardano. Mi controllano! Quando mangio al self-service del Centro, mi spiano! FRANCESCO – (sminuendo) Ma dai, ti spiano… GIAMPIERO – Mi spiano! Te lo giuro. Guardano se faccio cadere la forchetta o il cucchiaio. Guardano se rovescio un bicchiere d’acqua. Se mi sbrodolo di sugo la camicia! (Con una manata fa cadere la sedia). FRANCESCO – (pausa) Papà… Falla finita perché non attacca! (Racco- glie la sedia). GIAMPIERO – (immobile, parlando fra sé) Non attacca… Non attacca… FRANCESCO – (cercando di consolarlo) Dai, ti chiederanno di scri- vere il tuo nome e l’indirizzo… Tu hai una bellissima calligra- fia, no? GIAMPIERO - …Sì, e ne sono molto orgoglioso. (Prende con fierezza la matita) Li fregherò tutti! Li fregherò tutti! (Scrivendo con movimenti forti, sicuri) “Giampiero Alessi. Via dell’erica 16B (a FRANCESCO) Non 6! (FRANCESCO accenna un sorriso) 06634 San Marco, PG”. (Guarda soddisfatto la sua calligrafia). FRANCESCO – …E la data, papà. GIAMPIERO – (scrivendo) “17 gennaio, 2020”. Francesco (lo guarda con freddezza, spaventato, come se realizzasse la cosa in quel momento) Domani c’è l’esame! (Buio. Sale una musica, dopo poco la luce si alza e vediamo la “zona notte con CATERINA e FRANCESCO nel letto matrimoniale. Dopo poco FRANCESCO si mette seduto sul letto) N.B. IL TESTO DISPONIBILE IN RETE COMPRENDE SOLO L'INIZIO. PER OTTENERE IL COPIONE COMPLETO, CONTATTARE DIRETTAMENTE L'AUTORE: infogatto@andrea-jeva.it (N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo)